Sardine e crisi della democrazia

Si parla spesso di crisi della democrazia, ma in cosa consiste questa crisi? La si può vedere in maniera differente ma per me la vera crisi consiste soprattutto nell’incapacità della società civile di organizzarsi. Anni di neoliberismo e di una cultura dominante che esalta l’individuo distruggendo forme di aggregazione ha lasciato un’eredità fatta di partiti e sindacati delegittimati e lontani anni luce dai bisogni della gente. L’individuo è lasciato a se stesso ad accumulare rabbia senza una visione alternativa con il risultato finale di votare personaggi senza una visione ma che riescono a sembrare simili a loro. “Non voto per trovare una soluzione ma voto per chi è simile a me e quindi mi capisce”. Da qui una politica che si adegua alla massa rinunciando alla propria funzione di guida. Le sardine da questo punto di vista sono terapeutiche. E’ facile sentirsi soli e impotenti davanti all’ascesa di Salvini. L’andare in piazza fa sentire più forti. Si manda un messaggio che Salvini non è inevitabile rendendo più difficile il tentativo della Lega di conquistare il voto della maggioranza silenziosa che si riduce a votare chi è dato per vincente. E’ sbagliato accusarli di non offrire soluzioni o di scendere in piazza solo motivati da un sentimento anti-Salvini ignorando temi di attualità più importanti. Non sta a loro trovare soluzioni e la loro funzione non è legata ad un problema specifico. Il loro successo e la loro ragione di essere sta nel dare forza e dimostrare che al netto della debolezza della politica, in tanti non sono pronti a rinunciare ad una società aperta. Lo scendere senza bandiere di partito è giusto perché in una democrazia seria alcuni valori non hanno appartenenza politica, cosa difficile da capire in Italia con una destra che continuamente strizza l’occhio a degli estremismi che hanno nulla a che fare con una democrazia liberale. L’obbiettivo è ribadire e che in democrazia ci sono idee e valori che devono essere condivisi da tutti perché costituiscono le regole del gioco.

Allo stesso tempo, le sardine rischiano di scomparire senza conseguenze come i girotondi proprio per le ragioni che hanno portato alla loro genesi. Se i partiti politici non saranno capaci di riformarsi e tornare alla loro funzione di organizzatrice della società civile, mancherà chi riempie di contenuti la domanda di una politica che pensa alle soluzioni . In un’epoca di personalizzazione della politica, di partiti personali e scollegamento tra istituzioni e cittadini, le sardine non sono altro che un ulteriore grido d’allarme del bisogno di partiti e intellettuali che tornino ad essere la voce organizzata della società civile. La loro presenza delle piazze senza bandiere, senza agende politiche è una richiesta di rappresentanza all’interno del gioco democratico. Le sardine, i gilet gialli, i forconi e cosi via hanno la stessa radice: i partiti hanno smesso di essere rappresentatati degli interessi sociali lasciando la società disorganizzata e impotente davanti ai cambiamenti che vengono subiti. Subendo questi cambiamenti individualmente, non avendo forme di organizzazione dove potersi dare una speranza o almeno un’illusione di tornare ad essere in controllo, non rimane che scendere in piazza facendosi forza e rendendosi conto che non si è soli a sentirsi una certa maniera.

La crisi della democrazia si può risolvere soltanto tornando ad avere partiti che rappresentino i diversi interessi all’interno della società e che costruiscano una visione del futuro mediando questi interessi contrapposti. Solo con partiti, sindacati e intellettuali legittimati dalla capacità di rappresentare qualcuno, la politica può tornare ad essere protagonista e porre un limite al potere economico. Solo in questa maniera l’individuo non è lasciato a se con i suoi problemi ma riscopre che i suoi problemi non sono individuali ma condivisi con altri individui che attraverso la politica possono essere risolti. Senza questa funzione organizzatrice, all’individuo non rimane che la rabbia e l’impotenza e la richiesta di uomo forte che risolva tutti i problemi e che lo rappresenti.

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  1. Leaders, partiti e crisi della democrazia | viamila18 - January 8, 2020

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